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Sharing economy nelle assicurazioni

Oltre le aspettative

La sharing economy richiede agli assicuratori di trasformare i propri processi aziendali, la comunicazione e le operazioni. Oltre ad aggiungere nuove opportunità crea anche dei rischi che le polizze assicurative non coprono ancora. Perciò è essenziale usare nuove tecnologie per rispondere velocemente all’evoluzione dei nuovi servizi e per creare il prezzo più adatto alle persone e al servizio che viene offerto. In più, grazie alle partnership tra assicurazioni e piattaforme di condivisione, quando le persone usano la sharing economy possono avviare anche una copertura assicurativa. In questo modo si riducono eventuali ritardi o divergenze.

Il modello dello sharing economy nasce dalla volontà di coprire coloro che prendono in prestito un bene o un servizio senza quindi esserne possessore. Infatti solitamente le coperture assicurative tradizionali coprono solo chi ne è proprietario. L’economia della condivisione è applicabile perciò a molti settori economici come per esempio:

  • Alimentare: per esempio il social eating dove privati cittadini e cuochi entrano in contatto
  • Servizi alla persona: ad esempio le piattaforme che mettono in contatto i privati cittadini con le persone che svolgono piccoli lavori in casa (come gli artigiani) o che curano anziani, bambini o animali
  • Trasporto: per esempio il car e caravan sharing
  • Turismo: si parla di home exchange e di travel-experience

Tutte le parole per definire la sharing economy

  • Servizi On Demand: si tratta delle piattaforme che, in modo diretto, fanno incontrare le necessità dei clienti con coloro che le possono appagare tramite la rapida consegna di beni e servizi. Molti imprenditori vogliono fornire beni di lusso che una volta potevano permettersi solo le persone più abbienti. Però tra questi servizi ce ne sono anche molti che non hanno a che fare con il lusso. 
  • Gig Economy: letteralmente vuol dire l’economia dei “lavoretti”. Si tratta principalmente di appaltatori indipendenti e liberi professionisti, tra di loro rientrano i fattorini, gli autisti e molti altri. In ogni caso nella gig economy si parla di lavori temporanei.
  • Economia Peer-To-Peer (p2p): nell’economia p2p le persone interagiscono per comprare e vendere beni e servizi senza un’intermediazione di una terza parte. Quindi il venditore e il compratore interagiscono ed eseguono le varie transazioni direttamente l’uno con l’altro.
  • Rental Economy: con questa parola si vuole mettere in risalto la parola “rent”, cioè “dare o prendere in affitto o a noleggio”.

Quali sono i dati sulla sharing economy?

Secondo uno studio europeo, il 62,5% degli europei è a conoscenza dei servizi di sharing economy mentre solo il 27,8% li utilizza.

Si crede che il numero delle persone che utilizza questi servizi se l’offerta fosse accompagnata da una polizza assicurativa. Il 58% degli intervistati infatti afferma che i benefici che provengono dall’utilizzo dello sharing economy sono superati dai rischi. Però il 70% dichiara che sarebbe più disponibile ad usare questi servizi se coperti da una assicurazione.

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